La Tenuta
La Madonnina si estende per un totale di oltre 70 ettari sul lato occidentale della Strada Bolgherese, nella macro zona intermedia compresa tra le Colline Metallifere e il mare, nel cuore della denominazione Bolgheri, ad un’altitudine di soli 45 metri sul livello del mare., con una esposizione molto ampia, prevalentemente a ovest. La vista dei filari simmetrici ed ordinati, che trovano il loro naturale termine contro la quinta dei pini marittimi e delle querce, è uno degli scorci più suggestivi ed esclusivi di Bolgheri.
Il Vigneto
Il vigneto, messo a dimora nel 2002, è protetto ad ovest dalla Macchia del Bruciato. I terreni presentano una importante variabilità, passando infatti dall’argilloso al sabbioso con delle dotazioni nutritive mediamente basse, permettendo così uno sviluppo equilibrato della pianta.
Il vigneto copre un’area di circa 6 ettari: 2 ettari di Bolgheri DOC e 4 ettari di Toscana IGT, suddivisi tra Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah e una piccola aliquota di Petit Verdot.
Tutti i vigneti, piantati a 10.000 ceppi/ha, sono allevati a Guyot e, per scelta di eccellenza, la produzione media per ceppo non supera i 500 grammi. La gestione di vigna e cantina sono affidate all’enologo Riccardo Cotarella.
L'Uliveto
Il piccolo uliveto di La Madonnina, di circa due ettari, è stato impiantato all’inizio degli anni ‘70 con varietà Leccino, Frantoio e Moraiolo. È realizzato con un sesto d’impianto tradizionale, di 7 metri tra le piante e tra i filari.
La Pineta
La Macchia del Bruciato, che occupa la parte occidentale della tenuta, per circa 31 ettari, è un piccolo gioiello naturale. A tutti gli effetti, è ciò che rimane dell’estensione meridionale dell’antica Macchia di Bolgheri censita dal Catasto Leopoldino del 1765 ed è un bellissimo esempio di pineta dell’entroterra toscano, costituita da specie quercine in alcuni tratti sovrastate da pineta, con notevole presenza di Sughera.
Il bosco viene mantenuto più rado nella vicinanza delle recinzioni, mentre nella parte più selvaggia, la manutenzione è relativa esclusivamente alla pulizia degli alberi e degli arbusti seccati in eccesso, in modo da salvaguardare l’habitat di tutte le specie selvatiche che vi dimorano: caprioli, cinghiali, istrici, lepri, scoiattoli, piccoli predatori e diverse specie di uccelli stanziali e migratori.